Il sistema immunitario di chi ha avuto il Covid-19 produce cellule T del sistema adattativo che proteggono anche dalle varianti.

Lo prova uno studio scientifico condotto dagli immunologi dell’Università di  San Diego, California, pubblicato sul motore di ricerca internazione di letteratura biomedica Pubmed.

La ricerca nasce con l’obiettivo di comprendere meglio le risposte immunitarie adattative al virus, in particolare rispetto alle cellule CD4+ e CD8+ T, proprio per il ruolo che esse svolgono nella risoluzione delle malattie e nella modulazione della gravità del Covid-19.

Gli scienziati hanno svolto un’analisi completa delle risposte cellulari specifiche della Sars-CoV-2 su persone convalescenti dal Covid-19 riconoscendo il ceppo ancestrale rispetto alle varianti, nonché su destinatari dei vaccini Moderna o Pfizer/BioNTech Covid-19. E hanno dimostrato che le risposte delle cellule CD4+ e CD8+ T in soggetti guariti dal Covid-19 o dei vaccinati contro l’mRNA Covid-19 non sono sostanzialmente influenzate da mutazioni riscontrate nelle varianti Sars-CoV-2.

Rispetto ai vaccinati, inoltre, chi ha avuto il Covid può contare su un sistema potenziato dalla memoria immunitaria, che premette una difesa che dura, in maniera presumibile, tutta la vita.

Questo lo dimostra uno studio  della Washington University di St. Louis, Missouri, pubblicato sulla rivista Nature e su PubMed.

Secondo gli scienziati statunitensi gli anticorpi contro il Covid-19 tendono sì a diminuire con il passare del tempo, ma la difesa immunitaria dura molto più a lungo di quanto si pensi. La ricerca ha infatti evidenziato un tipo di cellule immunitarie presenti nel midollo osseo dei pazienti guariti dal Covid, capaci di persistere alla guarigione oltre gli 11 mesi.

Tra i 77 pazienti che sono stati oggetto dello studio, selezionati tra coloro che avevano sviluppato una forma lieve e media di Covid, sono stati 18 quelli che hanno fornito anche un campione del proprio midollo, che ha permesso di individuare le “plasmacellule” a lunga sopravvivenza. Nel caso delle persone analizzate gli Igg erano presenti anche dopo gli 11 mesi, a fronte di una diminuzione nel tempo del valore degli anticorpi tradizionali.

secondo Jackson Turner, docente di patologia e immunologia presso la Washington University “È normale – spiega- che i livelli di anticorpi scendano dopo un’infezione acuta, ma non scendono a zero, si stabilizzano. Qui, abbiamo trovato cellule che producono anticorpi 11 mesi dopo i primi sintomi. Queste cellule vivranno e produrranno anticorpi per il resto della vita delle persone. Questa è una prova forte per un’immunità di lunga durata. Le ‘plasmacellule’ a lunga vita, infatti, conservando la memoria del virus, migrano nel midollo osseo, vi permangono ma, se è necessario, tornano nel flusso sanguigno e producono gli anticorpi necessari a contrastare subito l’infezione. “Le plasmacellule possono durare una vita”, ha spiegato Ali Ellebedy , immunologo della University of Washington School of Medicine e autore principale dello studio.

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