“Con un totale di 1.253 decessi, e la segnalazione di 888.196 effetti avversi abbiamo prove più che sufficienti affinchè la MHRA dichiari che i vaccini Covid-19 non sono sicuri per l’uso negli esseri umani”.
È l’allarme lanciato nel Regno Unito dalla Evidence-based Medicine Consultancy Ltd e EbMC alla MHRA (Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency) con un rapporto preliminare sull’analisi dei primi dati, raccolti tra il 4 gennaio 2021 e il 26 maggio 2021, dal sistema di segnalazione sulle reazioni avverse ai farmaci Yellow Card. “I dati esistenti, che coprono poco meno di un periodo di cinque mesi, indicano che l’entità della morbilità e della mortalità associate ai vaccini Covid-19 non ha precedenti”, spiegaTess Lawrie, PhD e direttrice di Evidence-based Medicine Consultancy Ltd e EbMC, istituti di ricerca scientifica indipendenti, nella lettera alla MHRA e aggiunge: “È necessaria un’immediata interruzione del programma di vaccinazione, mentre viene intrapresa un’analisi di sicurezza completa e indipendente per indagare sull’intera portata dei danni, dal momento che i dati raccolti includono tromboembolia, malattia infiammatoria multisistemica, soppressione immunitaria, autoimmunità e anafilassi, nonché reazioni come l’Antibody Dependent Enhancement (ADE), il potenziamento anticorpo-dipendente. Secondo gli scienziati la pericolosità è nel “prodotto proteico spike del vaccino”. E questo ora rende ”evidente che questi prodotti nel flusso sanguigno sono tossici per l’uomo”.
I risultati dello studio
I vaccini Covid-19 sono stati lanciati nel Regno Unito l’8 dicembre 2020. A partire dal 6 maggio 2021 quasi 39 milioni di persone hanno ricevuto la prima dose del vaccino Covid-19 e 24 milioni di entrambe le dosi. Sulla base di questo “sono stati ora raccolti dati sufficienti per ottenere una buona panoramica delle reazioni avverse”, spiega Lawrie, invitando a puntare l’ “attenzione sull’elevato numero di decessi e di effetti avversi attribuiti al vaccino contro il Covid-19 che sono stati segnalati”.

Emorragie, coagulazione e effetti avversi ischemici
Dai dati raccolti dal sistema Yellow Card, sono stati identificati 13.766 effetti avversi di sanguinamento, coagulazione e ischemia, di cui 856 fatali. Rapporti governativi hanno evidenziato il verificarsi di trombosi del seno venoso cerebrale, apparentemente responsabile di 24 decessi e 226 effetti avversi fino al 26 maggio 2021. “La nostra analisi indica che effetti avversi tromboembolici sono stati segnalati in quasi tutte le vene e arterie, compresi i grandi vasi come l’aorta e in ogni organo comprese altre parti del cervello, polmoni, cuore, milza, reni, ovaie e fegato, con conseguenze potenzialmente letali e che cambiano la vita”. Le categorie colpite da questo tipo di effetti avversi sono state il sistema nervoso (152 decessi, principalmente per emorragie cerebrali e coaguli), respiratorio (con 103 decessi, principalmente per tromboembolia polmonare) e cardiaco (81 decessi).
Problemi al sistema immunitario
Si sono riscontrate reazioni avverse ai farmaci del sistema immunitario come sclerosi multipla, lupus, miastenia, diabete, morbo di Addison, morbo di Crohn, celiachia, alopecia, amiloidosi, angioedema, Behcet, pemfigoide, psoriasi, aplasia, sarcoidosi, sclerodermia, trombocitopenia, vitiligine, sindrome di Miller Fisher, e allergie come orticaria, rash cutaneo, eczema, asma.
Al 26 maggio, un totale di 54.870 effetti avversi e 171 decessi rientravano in questa categoria, che comprendeva la seconda causa più comune di decessi post-vaccinazione dopo “emorragie, coagulazione e effetti avversi ischemici”.
Infezioni da Covid e da altri virus
Tra le 1.187 persone per le quali è stata segnalata l’infezione da Covid post-vaccinazione, ci sono stati 72 decessi (6% delle reazioni avverse di infezione da Covid segnalate). Tra gli effetti classificati sotto la stessa categoria hanno indicato il verificarsi di riattivazione di virus latenti, comprese le infezioni da Herpes Zoster o fuoco di Sant’Antonio (1.827 casi), Herpes Simplex (943 casi, 1 fatale) e Rabbia (1 evento fatale). Questo è “fortemente indicativo” di una compromissione immunitaria indotta dal vaccino. La paralisi di Bell, anche associata alla riattivazione latente del virus, è riportata nella sezione di effetti collaterali neurologici di questo rapporto. “Sempre indicativo di una compromissione del sistema immunitario indotta dal vaccino è l’elevato numero di condizioni immuno-mediate riportate”, tra cui la sindrome di Guillain-Barré (280 reazioni avverse, 6 decessi), la colite di Crohn (231 casi, 2 decessi) e la sclerosi multipla (113 casi).
Allergie e dolori
Le risposte allergiche ai vaccini comprendono 25.270 effetti avversi segnalati, con 4 decessi verificatisi tra 1.001 persone che hanno manifestato reazioni anafilattiche.
Gli effetti legati al dolore rappresentano almeno 157.579 casi (18%) in totale. Un gran numero di questi sono artralgie (dolori articolari – 24.902 casi) e mialgie (dolori muscolari – 31.168 casi), inclusa la fibromialgia (270 casi), una condizione a lungo termine che causa dolore in tutto il corpo. Tra i disturbi congeniti (di solito condizioni presenti dalla nascita) ci sono state 11 segnalazioni di disturbo da dolore parossistico estremo (Pepd), che è una malattia ereditaria estremamente rara, causata da una mutazione genetica. La testa è la sede più comune per il dolore, ma sono stati segnalati dolore addominale, dolore oculare, dolore toracico, dolore alle estremità e in qualsiasi altro luogo che si possa immaginare. Il mal di testa è stato segnalato più di 90 mila volte ed è stato associato alla morte in quattro persone (esclusi i decessi segnalati per altre cause, che potrebbero aver coinvolto anche mal di testa).

Effetti avversi neurologici
Tra le reazioni avverse neurologiche ai farmaci si sono verificate paralisi, degenerazione neurologica ed complicanze convulsive come paresi , neuropatia, incontinenza, sindrome di Guillain-Barré, sindrome di Miller Fisher, sclerosi multipla. Inoltre si sono constatati casi di neurodegenerazione come encefalopatia, demenza, atassia, atrofia muscolare spinale, delirio, Parkinson.
Il 21 per cento (185.474) degli effetti collaterali è stato classificato come Disturbi del sistema nervoso, nel sistema della Yelloe Card. È stata notata un’ampia varietà di effetti avversi neurologici, tra cui 1.992 casi che comprendono convulsioni e 2.357 casi che includono qualche forma di paralisi, inclusa la paralisi di Bell (626 casi). Altri effetti avversi come encefalopatia (18), demenza (33), atassia (34), atrofia muscolare spinale (1), Parkinson (18) e delirio (504) possono riflettere una patologia neurodegenerativa post-vaccinazione. La maggior parte dei decessi associati agli effetti del sistema nervoso si è verificata a causa di emorragie del sistema nervoso centrale: 127 sui sui 186 totali.
“Sono necessarie maggiori informazioni per determinare l’entità della morbilità associata a questa categoria allarmante di reazioni”, sostiene. “È urgentemente necessario l’accesso al database completo della Yellow Card e la consultazione con gli specialisti clinici, insieme al follow-up di questi rapporti”, scrive Tess Lawrie.
Sempre in questa categoria di disturbi neurologici si registrano complicanze a livello di linguaggio, gusto, olfatto, vista e udito. Sono state 4.771 le segnalazioni di disturbi visivi, inclusa cecità, 130 segnalazioni di disturbi del linguaggio, 4.108 segnalazioni di disturbi del gusto, 354 segnalazioni di disturbi olfattivi e 704 segnalazioni di disturbi dell’udito.
Reazioni avverse in gravidanza
Le donne in gravidanza vaccinate costituiscono una piccola percentuale della popolazione vaccinata nel Regno Unito fino al 26 maggio 2021, ma sembra esserci un numero elevato di reazioni avverse in gravidanza (307 casi), tra cui una morte materna, 12 nati morti (riportati come 6 nati morti e 6 morti fetali, un decesso neonatale a seguito di parto pretermine e 150 aborti spontanei).
“Esamineremo la gravidanza e le reazioni avverse congenite in modo più dettagliato nel nostro prossimo rapporto- spiega Lawrie – Il rapporto non è ancora completo e l’analisi dei dati della Yellow Card è in corso. Il processo di definizione dei termini di ricerca è stato interattivo e confidiamo che fornisca una base per la discussione tra clinici e scienziati”. Non sono ancora state confrontate le frequenze degli effetti collaterali avversi tra i diversi vaccini, tuttavia, sottolinea Lawrie, “la nostra impressione è che questi non fossero limitati a nessuna particolare marca di vaccino (AstraZenenca, Pfizer e Moderna) o di tipo (mRNA e DNA) attualmente utilizzato nel Regno Unito”. I dati delle reazioni avverse del Regno Unito rispecchiano i dati riportati nel database di farmacovigilanza dell’Organizzazione mondiale della sanità. Su quest’ultimo, la maggior parte delle reazioni ai vaccini segnalate fino ad oggi (941.774 casi e 5.474 decessi) si sono verificate tra individui nelle categorie di età da 18 a 44 anni e da 45 a 64 anni (rispettivamente 38% e 35%); la stragrande maggioranza (72%) degli effetti avversi segnalati si è verificata tra le donne. “Condividiamo questo rapporto preliminare – sottolinea Tess Lawrie – a causa dell’urgente necessità di comunicare informazioni che dovrebbero portare alla cessazione del lancio della vaccinazione mentre viene condotta un’indagine completa”.
Integrazione del gene della proteina spike nel DNA umano
Altro aspetto evidenziato nel rapporto preliminare è che sia “necessaria una valutazione e una discussione urgente da parte di esperti indipendenti per valutare se i nuovi vaccini possono causare mutazioni genetiche tra i riceventi, come suggerito dal verificarsi di malattie genetiche solitamente estremamente rare, come il disturbo da dolore parossistico estremo (Pepd)”. Oltre agli 11 casi di Pepd nel sistema Yellow Card, ci sono attualmente 12 segnalazioni di questa condizione estremamente rara nel database Vigiaccess.org dell’Oms e 10 nel database di farmacovigilanza dell’Agenzia europea per i medicinali (Eudra). “Queste reazioni- chiede la scienziata all’Agenzia di regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari inglese- si verificano nei bambini di donne in gravidanza vaccinate o spurie tra adulti vaccinati? Questa domanda richiede un’attenzione urgente. Poiché è noto che i dati di farmacovigilanza sono sostanzialmente sottostimati, raccomandiamo che l’MHRA pubblicizzi urgentemente questi dati e assista le persone con la loro segnalazioni, per facilitare una completa delucidazione e chiarimento dell’entità del problema”.
Lawrie conclude indicando la necessità di “prepararsi a intensificare gli sforzi umanitari per assistere le persone danneggiate dai vaccini Covid-19 e per anticipare e migliorare gli effetti a medio e lungo termine. E poiché il meccanismo dei danni dei vaccini sembra essere simile allo stesso Covid-19, questo include il coinvolgimento di numerosi medici e scienziati internazionali con esperienza nel trattamento di successo del Covid-19”.