Più danni che benefici dai vaccini Covid-19, messi in circolazione sulla base di una sperimentazione incompleta e fuorviante, e testati con criteri scientifici inadeguati.

È quanto dimostra uno studio scientifico realizzato in Inghilterra e pubblicato sulla rivista Trends in Internal Medicine, realizzato sugli effetti di tre vaccini attualmente in uso negli Usa: Pfizer-BioNTech, Moderna, e Janssen.

 In base ai dati delle sperimentazioni cliniche, analizzati secondo l’endpoint, la misura di riferimento appropriata, che “tutti causano grave morbilità”, l’immunizzazione di massa con i vaccini Covid-19 dovrebbe essere “interrotta immediatamente perché ci troviamo di fronte a un vaccino che puo’ rappresentare una catastrofe per la salute pubblica”.

I dati presi in considerazione sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine, e dati supplementari sono stati trovati sul sito web della FDA e in documenti informativi del comitato consultivo della FDA per i vaccini Covid-19 di Pfizer-BioNTech, Moderna e Janssen.

Dagli elementi raccolti risulta che il gruppo immunizzato di Moderna ha subito 3.042 eventi più gravi rispetto al gruppo di controllo. I dati Pfizer erano incompleti, ma quelli forniti mostravano che il gruppo vaccinato ha subito 90 eventi più gravi del gruppo di controllo. Mentre Il gruppo immunizzato con Janssen ha subito 264 eventi più gravi rispetto al gruppo di controllo.

Secondo lo studio questi risultati contrastano gli endpoint inappropriati dei produttori: Janssen afferma che il loro vaccino previene 6 casi di Covid-19 grave che richiedono cure mediche su 19.630 immunizzati.Pfizer rivendica che il loro il vaccino previene 8 casi di Covid-19 grave su 21.720 immunizzati. Moderna sostiene che il suo vaccino invece previene 30 casi di Covid-19 grave su 15.210 immunizzati. “I vaccini- si legge nello studio- sono stati promossi e ampiamente utilizzati basandosi sulla falsa affermazione che hanno dimostrato di migliorare la salute. Però, questa affermazione è solo un argomento filosofico e non basato sulla scienza. In un vero metodo scientifico, per dimostrare un beneficio per la salute, sarebbe necessario mostrare un minor numero di decessi complessivi durante un lungo periodo nel gruppo vaccinato rispetto al gruppo di controllo”.

La riduzione dei tassi di infezione, dei tassi di ospedalizzazione e persino dei decessi con Covid-19 sono “scarsi indicatori per la salute e non sono endpoint (punti di fine osservazione ndr) adeguati per una sperimentazione clinica sui vaccini”. Come con i trattamenti contro il cancro, un endpoint di prova che mostra una riduzione delle morti per cancro non equivale a un aumento della sopravvivenza. “Si potrebbero applicare abbastanza radiazioni (o chemioterapia citotossica) per i malati di cancro per uccidere tutte le loro cellule cancerose e prevenire la morte per cancro, ma questi malati potrebbero morire di malattia da radiazioni (o per insufficienza d’organo indotta dalla chemioterapia) più velocemente che se morissero naturalmente di cancro”.

Allo stesso modo, ridurre le infezioni gravi da Covid-19 non equivale a una maggiore sopravvivenza, soprattutto “quando il vaccino può causare coagulazione, malattie cardiache e molti altri eventi avversi gravi”.

I potenziali destinatari del vaccino devono essere messi in grado di sapere se il vaccino migliora la loro sopravvivenza, in modo da poter dare un consenso informato a essere immunizzati.  “Sfortunatamente, stando agli studi attuali con il Covid-19, i vaccini mostrano di provocare un peggioramento della salute”.

Di fatto, secondo lo studio inglese, “i produttori hanno adottato un approccio casuale alla registrazione degli effetti negativi. Al momento della pubblicazione, i pazienti sono stati seguiti solo in modo prospettico per circa 7 giorni dopo l’immunizzazione per gli effetti avversi “richiesti”, e poi hanno fatto affidamento su segnalazioni “non richieste” di eventi avversi per circa 30-60 giorni dopo l’immunizzazione. Quindi gli eventi infettivi verificatisi dopo questo periodo di 30-60 giorni non hanno fatto parte dei dati pubblicati. Al contrario, le infezioni da Covid-19 sono state seguite a tempo indeterminato dal momento dell’immunizzazione.  

Sia Janssen, sia Pfizer sono stati  “particolarmente lassisti” nel registrare gli eventi avversi e hanno registrato solo eventi avversi “sollecitati” al settimo giorno  in un gruppo che rappresenta meno del 20% della popolazione allo studio. Inoltre si legge che “dal momento che alcuni degli studi clinici sui vaccini hanno reclutato pazienti nel terzo mondo, pazienti con bassa istruzione e potenzialmente anche anziani con la demenza, non ci si può aspettare che i pazienti capiscano quando potrebbero avere un effetto grave che necessita di essere segnalato o come segnalarlo. Per questi ed altri motivi solo il 5% degli eventi avversi sono generalmente riportati”.

Non solo, sembra che i  produttori non abbiamo mostrato alcuna prova di un beneficio in termini di sopravvivenza. In termini di decessi le prove sono state estremamente rare e di 30 morti, su circa 110.000 partecipanti allo studio, solo per circa 6 decessi è stato confermata la presenza del Covid-19 al momento della morte. Purtroppo, i vaccini non hanno ridotto la morbilità, ma hanno causato un aumento degli eventi gravi.

L’aspetto peggiore è che gli studi clinici non sono mai stati progettati per mostrare un beneficio in “mortalità per tutte le cause” o di riduzione “in tutte le cause gravi” di morbilità.

E poiché alcuni produttori hanno pubblicato la falsa affermazione che il vaccino si è dimostrato “efficace” e che ora “non è etico” trattenere l’immunizzazione dal gruppo di controllo, si sostiene l’abolizione del gruppo di controllo, vaccinando anche loro. “Questo atto non scientifico dimostra solo ulteriormente che l’industria del farmaco non è responsabile nei confronti di nessuno e non sente il bisogno di aderire ai principi della scienza, dell’etica o della salute pubblica”.

Gli studi clinici cardine sul vaccino Covid-19 sono stati di durata molto breve e non si sa se il follow-up a lungo termine invertirà il declino della salute indotto dal vaccino e mostrerà un beneficio.. “Alcuni produttori hanno già minacciato di distruggere la randomizzazione immunizzando il gruppo di controllo, ed effettuare così ulteriori studi scientifici è impossibile. Mentre è possibile sapere se i vaccini continuano a prevenire gravi malattie infettive molto tempo dopo l’immunizzazione. La realtà è che l’immunità diminuisce con il tempo e la resistenza ai vaccini e le varianti continuano a svilupparsi. Un altro problema è che gravi effetti avversi continueranno a verificarsi nel tempo, nel gruppo vaccinato, per decenni.”

Lo studio conclude invitando le persone a “valutare individualmente i risultati scientifici sull’immunizzazione con i vaccini Covid-19 e a non fare affidamento su argomenti filosofici propagati da funzionari governativi. In questo caso non ci sono prove scientifiche che i vaccini Covid-19 migliorino la salute dell’individuo, ancor meno della popolazione nel suo insieme. L’Immunizzazione di massa con i vaccini Covid-19 sta sicuramente portando a un evento sanitario pubblico catastrofico”.

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